Ho letto "Volevo essere Mogol"
e l’ho trovato piacevolissimo.
Forse l’aggettivo è inesatto, perché il libro è
molto di più, è coinvolgente, fa pensare, è
profondamente filosofico.
Scritto anche alla maniera di Campanile e di
Marchesi, ma del tutto originale.
Campanile diceva che l’umorismo è il solletico al
cervello; questo libro è un continuo solletico
stimolante.
E’ scritto in modo gradevolmente leggero, fingendo
disimpegno, ma ti impegna e per gli argomenti
trattati, spesso inaspettati e sorprendenti, e per
lo stile di scrittura.
Giunti alla fine della lettura, ci si dispiace; si
vorrebbe rileggerlo...
Vito Molinari |